giovedì 6 novembre 2008

Io e il lavoro


Mi sono trovato a dover riassumere la mia esperienza lavorativa... quello che ho imparato nel corso della mia vita. Ho scritto un cv... lista di competenze, numeri, codici. Poi una lettera di accompagnamento, più informale e discorsiva. Qui ne pubblico una parte, è uno dei pochi post autobiografici che ci saranno.

Ho 25 anni... da quasi venti vivo di arti marziali e di computer. Uno mi ha dato la testa, mi ha insegnato ad essere pratico e costruttivo, ad avere rispetto e disciplina, ma anche ad essere creativo e ad avere spirito di iniziativa.
L'altro mi ha dato uno sguardo sul mondo, la curiosità di capire e scoprire, la voglia di mettermi sui problemi con la mia testa e le mie mani.
Ho studiato con poca voglia, ma ottenendo buoni risultati. Sono passato per l'università, dove ho imparato ma ho dato pochi esami. Ho lavorato come consulente, dove navigavo in un nuovo mondo di progetti, idee e parecchie decine di migliaia di euro.
Ho fatto il grafico, dove mi sono scontrato con le scadenze, le veglie notturne, le prime testate con chi non capiva le mie idee.
Ora sono in azienda, a gestire tutto: computer, server, rete, internet, web. Dell'università mi manca il tempo. Dell'essere consulente mi manca lo spaziare con le idee, dell'essere grafico mi manca il mettere su carta o su schermo quello che mi passa per la testa.
Dal posto in cui sono ho imparato un po'... a gestire utenti e capi, a star dietro ad una rete, a lavorare in team, anche quando gli altri non vogliono farlo, a sopportare i capricci dei boss, anche se questo inizia a restarmi sullo stomaco.
Cosa cerco di nuovo? Qualcosa che mi faccia usare la testa. Che mi faccia crescere professionalmente e umanamente. Qualcosa che stimoli la mia creatività e la mia iniziativa.

lunedì 3 novembre 2008

La luce torna..


Ho fatto leggere la storia della "gatta di halloween" a Gaya (è strano chiamarla per nome... da ora in poi sarà la mia bimba, ricordatevelo). Posto qui sotto quello che ha voluto aggiungere...

"Credo che la mezz'ora passata sulla panchina in cortile vada un pò contestualizzata per rendere al meglio l'amosfera del momento..
tornando quindi a ieri pomeriggio.. bè, diciamo che la casa sembrava un pò spenta senza di lei, anche se ad un certo punto una strana luce arancione sfumata di caldo, attraversando il vetro che dava proprio sul cortile, iniziò ad amalgamarsi col nero del mio tavolo.. fu in quel momento che ci guardammo negli occhi e decidemmo di andare a vedere come stava Frizione..
scoprimmo con gioia di non essere stati gli unici a rimanere legati al suo incantesimo.. 3 bambini cercavano di darle da mangiare, ma lei si nascondeva in mezzo alla siepe di recinzione di un giardinetto privato..
improvvisamente sbucò fuori una vecchia che, munita di scopa di saggina, tentò di colpire Frizione per cacciarla fuori dal suo "territorio". non contenta iniziò ad urlare frasi sadiche del tipo "brutto gattaccio, la prossima volta che ti trovo qui ti faccio arrosto!" e, rivolgendosi ai bambini, "se volete potete venire a mangiarlo anche voi".. continuò poi con foga a massacrare la sua siepe, nonostante la micia fosse già scappata da molto..
si era infatti rifugiata dietro un albero.. i bambini tentavano di avvicinarla, ma lei continuava ad evitarli.. noi ci sedemmo sulla famosa panchina a scambiare quattro chiacchere con loro, ma finchè rimasero lì, la nostra piccola si tenne a distanza..
fu poi quindi ancora più bello vedere con quale velocità e naturalezza venne ad accoccolarsi nel nostro abbraccio non appena i 3 si allontanarono..
un abbraccio già dolce di suo che in quel momento divenne completo..
rimanemmo diverso tempo lì a riflettere sul da farsi, ma in realtà la risposta già la sapevamo..
ormai Frizione ci aveva adottati.. non potevamo tornare in casa senza di lei.."

Dolcetto o Scherzetto?


Ebbene... correva la sera del 31 ottobre... nel mondo nota come halloween. Si poltriva in casa di Gaya con degli amici (Dona, Parzia e Storti, rigorosamente in ordine alfabetico). Era un po' che la nostra serata veniva accompagnata da un mesto miagolare... ma verso la mezzanotte (l'ora sinceramente non la ricordo, ma essendo halloween ne scelgo una ad effetto) il miagolio si fa più forte... e capiamo che la creatura è sulle scale. Come in un film, i 5 intrepidi si avventuraro fuori dalla porta, lentamente salendo le scale verso il tetto... e lei era lì... una gatta, bianca e grigia... davanti ad una porta di ferro... ci guardò... e ci lanciò il suo tremendo arteficio...
Timidamente la micia scese le scale verso di noi... iniziò a strusciarsi con quel fare ruffiano che solo i gatti hanno... aveva un andamento un po' a scatti... forse il freddo... forse il timore... "va con la frizione" (per l'andamento a scatti) disse il Parzia... e da questo momento il gatto prese il nome di Frizione (non si accettano commenti sul nome).
Ospitammo la gatta in casa... per sua fortuna c'era del latte e del tonno (cose impossibili da trovare in casa di una vegana)... il giorno dopo però decidemmo di restituirla al suo cortile... tenerla sembrava davvero impossibile. Ma l'incantesimo che la gatta di halloween ci aveva lanciato era forte...
E fu così che ieri, dopo una mezz'ora passata su una panchina del cortile di Gaya, con la micia in braccio, decidemmo di tenerla... e ora abbiamo una nuova compagna... compagna di divano, di pappa... di coccole... di vita.

Così finisce la storia della gatta di halloween... o meglio forse inizia...
Benvenuta Friz!